giovedì 26 aprile 2012

Vangeli: differenze [Parte III]


Quarta (e ultima) parte: La resurrezione

Allora, andando per ordine:

Marco parla di un sepolcro e della grande pietra rotolata per chiuderlo
Matteo dice che il sepolcro era quello fatto da Giuseppe D'Arimatea per sé, e della pietra rotolata.
Luca parla di un sepolcro libero, ma non parla della pietra.
Giovanni parla di un sepolcro in un giardino. Punto.
(Adesso vedrete perché ci si impegola sulla questione della pietra)

Durante la sepoltura,
Maria di Magdàla e tale Maria madre di Ioses(la cui identità è oggetto di dibattito) osservano ciò che avviene, in Marco. In Matteo la madre di Iosese è chiamata 'altra Maria'. In Luca si parla di alcune donne che avevano seguito Gesù dalla Galilea. In Giovanni non si parla delle donne fino al mattino di resurrezione.

A questo punto, Matteo aggiunge un episodio(Mt 27,62-66), che non compare negli altri vangeli, in cui i farisei, il giorno dopo, chiedono a Pilato di mettere delle guardie a controllare il sepolcro affinché i discepoli non 'lo rubino e poi dicano al popolo: "E' risorto dai morti!"'. Peraltro, si afferma che il sepolcro viene sigillato(ergo si deduce che non lo era, prima dell'intervento di Pilato) e che vengono lasciate delle guardie.

Partiamo innanzitutto da una constatazione banale: i tre giorni in cui Gesù sarebbe rimasto nel sepolcro non sono tre. Sapendo che Gesù viene sepolto ormai all'alba di sabato(Lc 23,54), facciamo un po' di conti.
Marco 16,1-2 "Passato il sabato... Di buon mattino il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole."
Matteo 28, 1 "Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro." Il primo giorno della settimana ebraica è la domenica.
Luca 24,1 "Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato."
Giovanni 20,1 "Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro."
A conti fatti, quindi, Gesù viene sepolto nella notte fra venerdì e sabato, rimane lì sabato e sabato notte, domenica mattina le donne trovano la tomba violata. In definitiva, Gesù rimane nel sepolcro un giorno e una notte.

Ma cosa avviene in quel giorno che cambia la storia?

Partiamo dal vangelo più antico, a detta della stragrande maggioranza degli studiosi: Marco.
1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 2 Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». 4 Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. 5 Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. 7 Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». 8 Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.


L'originale vangelo di Marco finisce così, con le donne spaventate, e l'annuncio della risurrezione dato da un giovane vestito di bianco, che le fa andare da Pietro e i discepoli, per avvertirli di andare in Galilea, dove incontreranno Gesù. Aggiungo peraltro che il termine con cui viene nominato il giovane è neaniskos, che è lo stesso termine utilizzato dall'evangelista per il giovane che fugge seminudo durante la cattura di Gesù, lo stesso termine utilizzato anche nel vangelo segreto di cui ho parlato altrove.
E' chiaro che tale finale lascia il racconto in sospeso, ed è difatti improbabile che il testo di Marco finisse così. Di fatto però, tutti gli studiosi convengono che i restanti versetti:
9 Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. 10 Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. 11 Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.
12 Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. 13 Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
14 Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
15 Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.

non facciano parte del testo originale. Peraltro, esiste anche un'altra versione del finale, più breve. Qui, per brevità, mi occuperò solo del finale di Marco riconosciuto come canonico.

Allora, il finale aggiunto parla di una visione del risorto alla Maddalena. Al che, lei va ad annunciarlo ai discepoli che non le credono. Poi, sono due discepoli a vederlo, e anche loro lo vanno ad annunciare agli altri, che ancora non credono. Alla fine appare a tutti i discepoli, e dopo averli strigliati perché privi di fede, oedina loro di andare per i mondo e predicare, e li avverte che avranno i poteri dell'esorcismo, della glossolalia, dell'invulnerabilità al veleno e della guarigione, quali segni di coloro che credono. Infine, Gesù risorto ascende al cielo.

Luca:
1 Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2 Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; 3 ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. 5 Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6 Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, 7 dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». 8 Ed esse si ricordarono delle sue parole.
9 E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10 Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. 11 Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.
12 Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.
13 Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto quello che era accaduto. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17 Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro 23 e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
25 Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37 Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44 Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45 Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 46 «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. 49 E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
50 Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. 52 Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; 53 e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

In Luca, le donne che portano gli aromi(stranamente, dato che il cadavere nell'ebraismo è impuro, e non bisgna toccarlo dopo averlo sepolto) incontrano, dopo aver trovato la tomba aperta, due uomini vestiti di vesti sfolgoranti, ce dicono loro della resurrezione. Al che, sono nominate ben tre donne: la Maddalena, Giovanna e Maria di Giacomo, che vanno dai discepoli, che non credono. Solo Pietro va a controllare, entra nel sepolcro e trova solo le bende. Stupefatto, torna a casa. Luca aggiunge poi l'episodio di Emmaus, ovvero quello del riconoscimento del risorto da parte di due discepoli dopo una giornata passata con lui senza capire chi fosse.

I due discepoli tornano dagli altri a riferire e a quel punto Gesù compare davanti a tutti, e fa toccare le proprie ferite ai discepoli, e mangia con loro. Poi, li avverte del fatto che la sua resurrezione era stata predetta così come la predicazione al mondo. Ordina infine loro di rimanere a Gerusalemme, fino a quando non saranno 'rivestiti di potenza dall'alto(l'evento di Pentecoste). Infine, ascende, e i discepoli tornano in città e lodano Dio nel tempio. Il racconto prosegue poi negli Atti.

Da questo breve riassunto, si comprende che chiunque abbia aggiunto il finale attuale di Marco, l'abbia fatto in base al vangelo di Luca.Tutte le parti aggiunte in Marco concordano con Luca, mentre le parti sicuramente genuine no(due donne e non tre al sepolcro, un uomo invece di due che le avverte della risurrezione). Questo il motivo che mi ha fatto anticipare Luca rispetto a Matteo, il confronto più diretto.

Matteo:
1 Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. 2 Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3 Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. 4 Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. 5 Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. 6 Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. 7 Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto». 8 Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
9 Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
11 Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. 12 Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: 13 «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. 14 E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». 15 Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.
16 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. 17 Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. 18 E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


Qui abbiamo le due donne, la Maddalena e l'altra Maria, che vanno al sepolcro che, ricordo, in Matteo è sigillato e protetto da guardie. Avviene un terremoto(e due, dopo quello della crocifissione), un angelo scende dal cielo, rotola la pietra e si siede su di essa. Le guardie sono spaventatissime e paralizzate dal terrore. L'angelo dice alle due donne che Gesù è risuscitato e che devono avvertire i discepoli di andare in Galilea perché li vedranno Gesù. Le donne partono per eseguire gli ordini, e incrociano Gesù, al che gli prendon i piedi e lo adorano. Gesù ripete loro l'ordine dato in precedenza dall'angelo. Nel frattempo, le guardie vanno in città e avvertono i sommi sacerdoti, che fanno dichiarare che il corpo di Gesù è stato rubato.
I discepoli vanno in Galilea, e lì incontrano Gesù, che dà loro ordine di predicare a tutto il mondo(differentemente da come avevano fatto prima della sua morte: Mt 10,5-6). Non si parla di ascensione.

Qui, il personaggio che avverte le due donne è uno, un angelo, e poi addirittura le due vedono(e toccano) Gesù. Il resto è presente praticamente solo in Matteo.

Giovanni:
20,1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 3 Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7 e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.
11 Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 16 Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


21,1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
4 Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6 Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora». 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
13 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 17 Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. 18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». 19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
20 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 23 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
24 Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25 Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Qui, abbiamo la sola Maddalena che va al sepolcro, e trova anche qui la pietra già ribaltata. Corre da Pietro e lo avverte. Pietro e il discepolo amato corrono al sepolcro. Il discepolo amato arriva per primo, vede le bende ma non entra. Arrivaa poi Pietro e trova le bende a terra, e il sudario messo da una parte, ben piegato. Dopo aver visto e creduto, i due tornano a casa. Maria invece rimane fuori dal sepolcro, piange, guarda dentro il sepolcro e vede due angeli seduti sul giaciglio del corpo di Gesù. Dopo un breve dialogo con i due angeli, Maria si gira e vede Gesù senza capire che è Gesù. Anche qui un breve dialogo, in cui Maria lo crede il custode del giardino(dove, secondo Giovanni, si trovava il sepolcro) ed infine Gesù che la chiama per nome ed il riconoscimento di Gesù da parte di Maria. Al che, Gesù le dice di non toccarlo, e di avvertire i discepoli della sua ascensione. Maria esegue.
Infine avvengono due apparizioni di Gesù, prima del secondo finale: una a tutti i discepoli tranne Tommaso, in cui dà loro il potere di rimettere i peccati e li avverte che riceveranno lo Spirito Santo, e poi un'altra, con Tommaso presente, per farlo credere.
Il secondo finale aggiunge un'altra apparizione, in cui avviene la pesca miracolosa, scena che esiste anche negli altri vangeli, sebbene ambientata prima della morte di Gesù.

domenica 22 aprile 2012

Vangeli: differenze [Parte II]


Terza parte: La passione (no, non il film granguignolesco di Mel Gibson, che però ha una colonna sonora spettacolare).


La passione è per i cristiani momento centrale. Gesù soffre e muore ingiustamente per la nostra liberazione dai peccati, per la nostra salvezza. E' il momento chiave, il centro della narrazione di tutti i vangeli, tanto che addirittura un esegeta, Martin Kähler, li definì come 'racconti della passione con un’ampia introduzione'. La salvazione di tutti avviene attraverso la sofferenza di un solo innocente. Oltretutto, niente passione, niente resurrezione, l'altro momento chiave per la fede cristiana (I Corinzi 15:17). Ragion per cui tale evento dovrebbe essere descritto in maniera concorde da tutte e quattro le fonti(o due, considerando i sinottici una fonte unica). Così, come vedremo, non è.


Innanzitutto, quando è avvenuta la passione e crocifissione? Sinottici e Giovanni si contraddicono a riguardo: i sinottici affermano che l'Ultima Cena avviene in preparazione al giorno di Pasqua, mentre in Giovanni la sera prima della preparazione alla Pasqua. In pratica, nei sinottici Gesù muore il giorno di Pasqua, in Giovanni muore il giorno della preparazione della Pasqua.
Dato che i vangeli sono tutti concordi che il giorno della crocifissione della sepoltura era un venerdì, è ovvio che la differenza, a questo punto, fra cronologia sinottica e giovannea non riguarda solo giorni, ma anche anni(la pasqua ebraica comincia in un giorno fisso, il 15 di Nisan, non come la Pasqua cristiana).
Schematizzando:
Sinottici: 
Banchetto pasquale(giovedì 14:pre-pasquale)--crocifissione(venerdì 15:pasqua)
Giovanni:
Ultima Cena(giovedì 13)---crocifissione(venerdì 14: pre-pasquale)


Il giardino del Getsemani: nei sinottici i dettagli sono diversi, ma addirittura in Giovanni manca completamente la descrizione di ciò che avviene nel giardino(che peraltro non viene mai chiamato col nome).


L'arresto: Anche qui i dettagli divergono. Fa capolino in Marco un giovane nudo che fugge, in Giovanni non c'è il bacio di Giuda, solo in Luca cura l'orecchio che è stato tagliato a una delle guardie da parte dei discepoli(che curiosamente avevano una spada).


Il sinedrio: Marco e Matteo parlano di di due udienze, una notturna, ed una al mattino. Luca di una sola, al mattino. Giovanni di due, una davanti ad Anna ed una davanti a Caifa. Nel caso di Giovanni, i dettagli dell'interrogatorio sono diversi.


Rinnegamento di PietroI canonici, concordano nel descrivere il triplice rinnegamento di Pietro, durante l'interrogatorio al sinedrio, a parte nel caso di Luca, in cui avviene durante la notte, prima. In Marco, il gallo canta due volte.


PilatoNei sinottici l'interrogatorio davanti a Pilato è sostanzialmente lo stesso, mentre in Giovanni è più ampio e Gesù risponde in alle domande di Pilato esponendo parte della sua dottrina.


-A questo punto, nel racconto lucano c'è una grossa divergenza rispetto alle altre fonti: Pilato chiede ad Erode consiglio. Erode schernisce Gesù e lo rimanda da Pilato. E' interessante questo annedoto perché un altro testo che parla di quest'appello a Erode è il vangelo di Pietro.


Tutti i vangeli concordano sulla liberazione di Barabba.


I dettagli sulla condanna definitiva e chi l'abbia data divergonoMarco dice che Pilato condanna Gesù, per far piacere alla folla, e fa flagellare Gesù e poi crocifiggere.
Matteo parla di un sogno di Pilato, gli fa lavare le mani, ed è il popolo a dire la frase, ricca di tragiche conseguenze: "Il suo sangue è su di noi e sui nostri figli!". Al che Pilato procede.
Luca vede un Pilato incerto, che prima fa flagellare Gesù per impietosire la folla e poi, quando vede che la folla ne vuole la condanna, lo manda a crocifiggere.
Giovanni lo stesso, ma l'incertezza di Pilato è ancora più accentuata.


Il dileggio
E' a questo punto che Marco e Matteo pongono il dileggio dei soldati e la corona di spine. Luca non ne parla, mentre Giovanni colloca quest'episodio prima della condanna definitiva.


La via crucis: i sinottici parlano di Simone di Cirene, Giovanni no. Luca fa fare un discorso a Gesù durante il tragitto. Giovanni non la descrive per niente.


Crocifissione
Il cartello è diverso in Matteo(Questi è Gesù, il re dei Giudei), Marco (Il re dei Giudei) e Giovanni(Gesù Nazareno re dei Giudei). In tutti e quattro i canonici avviene la spartizione delle vesti. 
In Marco a Gesù viene offerto miele misto a mirra, in Matteo vino misto a fiele, in Luca dell'aceto, in Giovanni non gli viene offerto nulla fino alle ultime parole.
Solo Luca menziona il buon ladrone.
Solo Giovanni narra dell'affidamento a al discepolo amato della madre. I sinottici, con dettagli diversi, parlano dei passanti che dileggiano Gesù in croce, Giovanni non ne fa menzione. Infine, le ultime parole: in Marco e Matteo, con differenti grafie: Elì, Elì, lèma sabachthàni?(Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? In Luca: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. In Giovanni: Tutto è compiuto. 
A questo punto, gli viene offerto su una spugna, qualcosa da bere. Aceto, per Marco e Giovanni(in Giovanni, prima delle ultime parole), Matteo parla solo di 'qualcosa'. Stavolta è Luca a non far menzione dell'episodio. 
Solo Giovanni parla del fatto che le gambe non siano state spezzate e del colpo di lancia.


I miracoli al momento della morte:
Marco parla del velo del tempio squarciato
Matteo parla dell'eclissi, del velo squarciato, del terremoto e della risurrezione dei santi.
Luca parla dell'eclissi e dello squarcio del velo del tempio prima della morte di Gesù, non dopo.
Giovanni non parla di miracoli.


Sepoltura:
Giuseppe D'Arimatea(con Nicodemo, stando a Giovanni) fa seppellire Gesù nel proprio sepolcro(in Matteo, mentre negli altri si parla di un sepolcro 'libero' generico). In giovanni, differentemente ai sinottici, è Giuseppe a occuparsi del cadavere, con aromi e aloe(quindi la Maddalena, ma ne parleremo, non va al sepolcro per occuparsene, almeno in Giovanni)


Fine terza parte.

venerdì 20 aprile 2012

Vangeli: differenze [Parte I]

Riporto qui una vecchia serie di interventi sulle principali differenze fra i i quattro vangeli canonici. Come ovvio, sono interventi da forum, non certo trattati accademici: servono soltanto a me personalmente per poterne recuperare il materiale all'occorrenza, e ovviamente non sono approfonditi come sarebbe auspicabile, esistono in ogni caso in commercio centinaia di studi sull'argomento. Ritengo comunque quel che è scritto generalmente valido, e quindi disponibile a chiunque lo voglia leggere. Il tutto è diviso in quattro parti: le prime due, più brevi, sono riunite in un unico post per ragioni eminentemente pratiche.

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Consiglio generico per i lettori: confrontare i vangeli, leggerli in contemporanea, non solo uno dopo l'altro. Questo permette di vedere non solo le somiglianze, ma anche le differenze, e le illumina, permettendo di capire cosa vuole dire l'autore, non solo quello che gli si vuol fare dire. 


Dato che certa gente vuole divertirsi a tirare fuori il discorso sulla letteralità della scrittura, credo che sia il caso farle presente che tutta la scrittura non può essere letteralmente vera, se non altro perché ci sono cose che non solo si contraddicono evidentemente, ma non sono nemmeno conciliabili.


Prima parte: Natività


Partiamo dall'inizio: la genealogia matteana e quella lucana. A parte i nomi principali(i re di Israele, Abramo) tutti gli altri non corrispondono. Mi si dica chi è il nonno terreno(ereditario, il padre del padre putativo Giuseppe) di Gesù.


Strage o non strage: in Matteo Erode il Grande fa ordinare l'uccisione di tutti i maschi per uccidere il futuro 're dei Giudei', con annessa fuga in Egitto della famiglia. Luca ambienta la natività al tempo del governatore Quirinio. Al tempo di Quirinio Erode il Grande era già morto, con l'ovvia conseguenza che non diede ordine della strage, e che la famiglia non fugge in Egitto, e anzi può tranquillamente far circoncidere il figlio otto giorni dopo la sua nascita. E se ne tornano tranquilli a Nazareth (Lc 2,39). 


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Seconda parte: il ministero.

Non starò a tediare la gentile utenza sulla questione sinottica e la differenza dei primi tre vangeli rispetto al vangelo di Giovanni. Basti sapere che i primi tre(detti sinottici) fanno capo a una tradizione comune, e che il quarto invece non la utilizza. Non si parla di ispirazione, stiamo parlando di vere e proprie citazioni letterali. Il materiale di Marco è ripreso quasi interamente da Matteo e Luca, e Luca e Matteo hanno in comune materiale che non non è presente in Marco.


Comunque...


Il problema grosso per gli storici è capire quando e quant'è durato il ministero di Gesù, e cosa è effettivamente avvenuto durante tale ministero. E questo a prescindere dal voler credere o meno ai miracoli.


Il problema si presenta in quanto i primi tre vangeli parlano di un unica festa di Pasqua, ma cominciano la narrazione del ministero prima del battesimo di Gesù. Il quarto vangelo, invece, comincia la narrazione dopo, e parla però di ben tre feste pasquali.(Gv 2,13; 6,3; 11,55) 
Ma cosa avviene durante tale ministero? Gli episodi in comune fra tutti i vangeli sono:
-La distribuzione dei pani e dei pesci
-L'ingresso trionfale a Gerusalemme
-La cacciata dei mercanti dal tempio


E, con varie differenze, ovviamente la passione.
Se non bastasse, l'ordine cronologico dei tre avvenimenti citati qui sopra è differente. In particolare, la cacciata dei mercanti dal tempio è posta da Giovanni all'inizio del ministero, prima dell'ingresso a Gerusalemme, mentre nei sinottici avviene dopo, durante l'unico viaggio di Gesù a Gerusalemme. Di conseguenza, la moltiplicazione di pani e pesci è posta da sinottici prima dell'arrivo a Gerusalemme e della cacciata dei mercanti, mentre in Giovanni l'ordine dei tre avvenimenti è: cacciata-moltiplicazione-ingresso trionfale. 


Aggiungo, per amor di precisione, che ci sono episodi comuni a tre vangeli(solitamente i sinottici) o anche solo due, non mi ci dilungo. Basti sapere che, dato che di solito questi episodi sono comuni solo ai sinottici, vuol dire che la fonte di base è la stessa per tutti i vangeli che li narrano, ergo tali vangeli non sono fonti indipendenti (come i sinottici e Giovanni, invece).


Ripeto, ciò non sarebbe un problema, se non dovessimo cercare di andare oltre alla nebbia teologica che impregna i vangeli e cercare di capire quali sono gli eventi storici che vi stanno dietro, e soprattutto se qualcuno non affermasse che i vangeli sono letteralmente veri.


Perché Gesù viene arrestato e ucciso?


Una breve parentesi prima di parlare della passione: dato che Gesù viene arrestato, sarebbe il caso di capire perché.


La domanda non è così semplice: i vangeli da un lato parlano di un'accusa di tipo religioso, la blasfemia, dall'altro però fanno condannare Gesù dal prefetto romano di Giudea Ponzio Pilato a morte per crocifissione, pena normalmente comminata ai ribelli e ai rivoluzionari, il che lascia intuire un movente politico nella condanna. Il vangelo di Giovanni, il più tardo, parla del fatto che il sinedrio non potesse condannare a morte(18,31), smentito però dagli atti degli apostoli, dove per lo stesso crimine di blasfemia, Stefano viene ucciso tramite lapidazione. Sembrerebbe, ma è una delle tante ipotesi, che l'accusa principale per cui Pilato condanna Gesù sia proprio il fatto di essersi spacciato per il re dei Giudei, e quindi aver in qualche modo nutrito le speranze messianche e di liberazione della popolazione. (E' l'ipotesi, con qualche differenza, del libro di Chaim Cohn 'Processo e morte di Gesù: un punto di vista ebraico)
Dato che però i vangeli sono indirizzati principalmente ad un pubblico pagano e romano, era necessario far slittare la colpa della condanna verso gli ebrei: è facile peraltro notare che, leggendo i vangeli in ordine cronologico (Marco-Matteo-Luca-Giovanni), Pilato viene sempre più alleggerito dalle sue colpe, ed invece gli ebrei vengono accusati sempre più duramente. Addirittura, in Giovanni si parla di un vero e proprio complotto delle massime cariche per uccidere Gesù, tema che si sviluppa in quel vangelo praticamente fin dall'inizio, immediatamente dopo la cacciata dei mercanti dal tempio(episodio che in Giovanni è posto all'inizio e non alla fine del ministero).


Fine seconda parte.