domenica 22 aprile 2012

Vangeli: differenze [Parte II]


Terza parte: La passione (no, non il film granguignolesco di Mel Gibson, che però ha una colonna sonora spettacolare).


La passione è per i cristiani momento centrale. Gesù soffre e muore ingiustamente per la nostra liberazione dai peccati, per la nostra salvezza. E' il momento chiave, il centro della narrazione di tutti i vangeli, tanto che addirittura un esegeta, Martin Kähler, li definì come 'racconti della passione con un’ampia introduzione'. La salvazione di tutti avviene attraverso la sofferenza di un solo innocente. Oltretutto, niente passione, niente resurrezione, l'altro momento chiave per la fede cristiana (I Corinzi 15:17). Ragion per cui tale evento dovrebbe essere descritto in maniera concorde da tutte e quattro le fonti(o due, considerando i sinottici una fonte unica). Così, come vedremo, non è.


Innanzitutto, quando è avvenuta la passione e crocifissione? Sinottici e Giovanni si contraddicono a riguardo: i sinottici affermano che l'Ultima Cena avviene in preparazione al giorno di Pasqua, mentre in Giovanni la sera prima della preparazione alla Pasqua. In pratica, nei sinottici Gesù muore il giorno di Pasqua, in Giovanni muore il giorno della preparazione della Pasqua.
Dato che i vangeli sono tutti concordi che il giorno della crocifissione della sepoltura era un venerdì, è ovvio che la differenza, a questo punto, fra cronologia sinottica e giovannea non riguarda solo giorni, ma anche anni(la pasqua ebraica comincia in un giorno fisso, il 15 di Nisan, non come la Pasqua cristiana).
Schematizzando:
Sinottici: 
Banchetto pasquale(giovedì 14:pre-pasquale)--crocifissione(venerdì 15:pasqua)
Giovanni:
Ultima Cena(giovedì 13)---crocifissione(venerdì 14: pre-pasquale)


Il giardino del Getsemani: nei sinottici i dettagli sono diversi, ma addirittura in Giovanni manca completamente la descrizione di ciò che avviene nel giardino(che peraltro non viene mai chiamato col nome).


L'arresto: Anche qui i dettagli divergono. Fa capolino in Marco un giovane nudo che fugge, in Giovanni non c'è il bacio di Giuda, solo in Luca cura l'orecchio che è stato tagliato a una delle guardie da parte dei discepoli(che curiosamente avevano una spada).


Il sinedrio: Marco e Matteo parlano di di due udienze, una notturna, ed una al mattino. Luca di una sola, al mattino. Giovanni di due, una davanti ad Anna ed una davanti a Caifa. Nel caso di Giovanni, i dettagli dell'interrogatorio sono diversi.


Rinnegamento di PietroI canonici, concordano nel descrivere il triplice rinnegamento di Pietro, durante l'interrogatorio al sinedrio, a parte nel caso di Luca, in cui avviene durante la notte, prima. In Marco, il gallo canta due volte.


PilatoNei sinottici l'interrogatorio davanti a Pilato è sostanzialmente lo stesso, mentre in Giovanni è più ampio e Gesù risponde in alle domande di Pilato esponendo parte della sua dottrina.


-A questo punto, nel racconto lucano c'è una grossa divergenza rispetto alle altre fonti: Pilato chiede ad Erode consiglio. Erode schernisce Gesù e lo rimanda da Pilato. E' interessante questo annedoto perché un altro testo che parla di quest'appello a Erode è il vangelo di Pietro.


Tutti i vangeli concordano sulla liberazione di Barabba.


I dettagli sulla condanna definitiva e chi l'abbia data divergonoMarco dice che Pilato condanna Gesù, per far piacere alla folla, e fa flagellare Gesù e poi crocifiggere.
Matteo parla di un sogno di Pilato, gli fa lavare le mani, ed è il popolo a dire la frase, ricca di tragiche conseguenze: "Il suo sangue è su di noi e sui nostri figli!". Al che Pilato procede.
Luca vede un Pilato incerto, che prima fa flagellare Gesù per impietosire la folla e poi, quando vede che la folla ne vuole la condanna, lo manda a crocifiggere.
Giovanni lo stesso, ma l'incertezza di Pilato è ancora più accentuata.


Il dileggio
E' a questo punto che Marco e Matteo pongono il dileggio dei soldati e la corona di spine. Luca non ne parla, mentre Giovanni colloca quest'episodio prima della condanna definitiva.


La via crucis: i sinottici parlano di Simone di Cirene, Giovanni no. Luca fa fare un discorso a Gesù durante il tragitto. Giovanni non la descrive per niente.


Crocifissione
Il cartello è diverso in Matteo(Questi è Gesù, il re dei Giudei), Marco (Il re dei Giudei) e Giovanni(Gesù Nazareno re dei Giudei). In tutti e quattro i canonici avviene la spartizione delle vesti. 
In Marco a Gesù viene offerto miele misto a mirra, in Matteo vino misto a fiele, in Luca dell'aceto, in Giovanni non gli viene offerto nulla fino alle ultime parole.
Solo Luca menziona il buon ladrone.
Solo Giovanni narra dell'affidamento a al discepolo amato della madre. I sinottici, con dettagli diversi, parlano dei passanti che dileggiano Gesù in croce, Giovanni non ne fa menzione. Infine, le ultime parole: in Marco e Matteo, con differenti grafie: Elì, Elì, lèma sabachthàni?(Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? In Luca: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. In Giovanni: Tutto è compiuto. 
A questo punto, gli viene offerto su una spugna, qualcosa da bere. Aceto, per Marco e Giovanni(in Giovanni, prima delle ultime parole), Matteo parla solo di 'qualcosa'. Stavolta è Luca a non far menzione dell'episodio. 
Solo Giovanni parla del fatto che le gambe non siano state spezzate e del colpo di lancia.


I miracoli al momento della morte:
Marco parla del velo del tempio squarciato
Matteo parla dell'eclissi, del velo squarciato, del terremoto e della risurrezione dei santi.
Luca parla dell'eclissi e dello squarcio del velo del tempio prima della morte di Gesù, non dopo.
Giovanni non parla di miracoli.


Sepoltura:
Giuseppe D'Arimatea(con Nicodemo, stando a Giovanni) fa seppellire Gesù nel proprio sepolcro(in Matteo, mentre negli altri si parla di un sepolcro 'libero' generico). In giovanni, differentemente ai sinottici, è Giuseppe a occuparsi del cadavere, con aromi e aloe(quindi la Maddalena, ma ne parleremo, non va al sepolcro per occuparsene, almeno in Giovanni)


Fine terza parte.

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