mercoledì 7 dicembre 2011

Un tentativo di ritrarre Gesù.

Un ritratto di Gesù, in base alla ricostruzione degli storici(come sempre, qualora dovessi dire opinioni personali, lo dirò chiaramente)

Gesù nasce a Nazareth, intorno al 4 a.e.C., con genitori Giuseppe e Maria. Ebbe vari fratelli e sorelle che, quando cominciò il suo ministero pubblico non lo seguirono, come del resto la madre,che lo seguì solo nel viaggio a Gerusalemme. Con tutta probabilità, non era discendente davidico, e di fatto a parte nelle genealogie, che sappiamo essere invenzioni (materiali speciali dei vangeli di Matteo e Luca, nel caso non bastassero le evidenti contraddizioni reciproche), i vangeli non millantano mai la discendenza regale di Gesù.

L'infanzia e la giovinezza è per noi quasi irrimediabilmente perduta, come d'altronde lo è per gran parte dei personaggi antichi. Possiamo, conoscendo il suo insegnamento, fare però delle ipotesi: Giuseppe aveva un mestiere, il falegname, che gli permetteva di sfamare la famiglia e garantire perlomeno al primogenito un'istruzione. Di fatto, nei vangeli Gesù viene mostrato leggere(l'attività in sinagoga richiedeva tale abilità), contrariamente ai suoi discepoli che sono 'omini sanza lettere' quindi possiamo dedurre che conoscesse perlomeno l'ebraico scritto, e con probabilità anche il greco, perlomeno per comunicare con le autorità del tempo, ovvero i romani. Con tutta probabilità insegnava in aramaico, dato che tutti i testi evangelici riportano tale dato, che sarebbe inutile, visto e considerato che sono destinati ad un pubblico di pagani grecofoni.

Sappiamo che divenne discepolo del Battista, il messaggio del quale, in base alla testimonianza di Giuseppe Flavio(che però omette di parlare di tale collegamento fra Gesù e il Battista), era un messaggio etico, non escatologico teso alla purificazione dei peccati prima dell'avvento del Regno di Dio, come invece ci dicono i vangeli: con tutta probabilità, comunque, Giuseppe Flavio diminuisce la portata del messaggio del Battista, in parte per renderlo comprensibile al pubblico romano, in parte per rassicurare tale pubblico che gli ebrei non rappresentano un pericolo di insubordinazione contro Roma. Gesù segue il Battista, quindi, per un tot di tempo, che gli studiosi sono incerti nel quantificare: con buona sicurezza però, possiamo dire che tale discepolato di Gesù(che i cristiani faranno di tutto per nascondere, testimonianza ne sia la sempre minore importanza che ha il Battista, se facciamo una lettura in ordine cronologico dei vangeli) cominciò durante gli anni 20 e finì intorno agli anni 30, dato che Gesù ha cominciato il suo ministero prima della morte del Battista, quindi prima del 35-36 e.C.. Gesù si fa battezzare dal Battista, ad un certo punto, di fatto approvandone l'autorità su di sé, e la capacità del Battista di purificare dal peccato, in contrasto con l'interpretazione ebraica tradizionale che voleva che solo il sacrificio al tempio avesse tale potere. Dopo questo Battesimo, ma probabilmente non subito dopo, come vogliono i vangeli, Gesù sviluppa un proprio messaggio, indipendente, sebbene debitore, di quello del maestro. Il messaggio, così cme riusciamo a ricostruirlo dalle fonti pre-evangeliche(il materiale comune a Matteo e Luca, le parti non narrative di Marco e le poche citazioni paoline) risulta un insegnamento 'revisionista' che prende spunti dalle varie tradizioni ebraiche contemporanee: l'idea di resurrezione post-mortem farisea, l'idea sadducea di dover seguire in modo ligio la Torah, l'idea di un imminente giudizio divino apocalittico ed escatologico di Giovanni(comune anche alla tradizione dei testi enochici), l'ascetismo ed il pauperismo esseno, per citare solo gli aspetti più importanti. 

Volendo fare della psicologia spicciola, ma qui entro nel campo delle pure illazioni, probabilmente questa sua ricerca di un Dio vicino alle classi più disagiate(aspetto che presto verrà soppresso dal cristianesimo sviluppatosi dopo la sua morte, basti pensare al ruolo femminile che viene man mano azzerato) derivi da una reazione alla palese situazione dingiustizia in cui viveva sin da giovane, dove i poveri erano oberati dalle tasse e dove lui era uno dei pochi ad avere una vita perlomeno dignitosa.

Oltre al suo messaggio, diretto in modo particolare se non esclusivo agli ebrei, che di fatto univa le due immagini tradizionali del Dio ebraico di padre amorevole e di leader giusto, ciò che lo rese famoso e seguito fu anche la sua capacità di guaritore. In un periodo in cui i santoni itineranti con capacità guaritrici giravano(penso ad Apollonio di Tiana), la cosa non deve sorprendere: la capacità di autosuggestione e di isteria nelle persone ignoranti e fortemente credenti non deve essere sottovalutata, basti pensare ai casi di 'esorcismi' e di 'visioni' che avvengono anche oggi, e siamo oggi in una situazione sociale e culturale fortemente secolarizzata. Se pensiamo che l'ebreo meno credente in Giudea era al livello del fondamentalista islamico, non ci dobbiamo sorprendere se santoni e terapeuti avessero tanto successo. Forte indizio del fatto che le guarigioni dipendessero in gran parte da autosuggestione ed effetto placebo lo possiamo ricavare, fra l'altro, dal racconto dell'emorroissa(lui non fa niente, lei lo tocca senza che lui se ne accorga e sta bene) e dal fatto che in patria non riesce a compiere alcuna guarigione.

In ogni caso, vuoi per le guarigioni, vuoi per il messaggio attraente, Gesù riesce a farsi un seguito permanente di discepoli, che possiamo contare intorno al centinaio: i dodici principali, che li scelse per motivi simbolici(le 12 tribù di Israele), sono infatti seguiti dal parentado di ciascuno(da ricordare che ogni padre di famiglia era giuridicamente responsabile per i suoi familiari) oltre che da un seguito di donne. Il terzo vangelo parla di settantadue discepoli, ma è assai probabile che escluda dal computo le donne.

Come abbiamo visto, il messaggio di Gesù era fortemente contrario all'establishment ebraico(il tempio ed i sacrifici non hanno alcun valore, il rapporto fra Dio ed il fedele è intimo enon vincolato ad aspetti esteriori) ed, in definitiva, abbastanza ambiguo anche per il potere romano(il giudizio divino porta la fine del potere dei Kittim, i romani, e l'intronizzazione del regno di Dio tramite il Messiah). Quando Gesù decide di andare a festeggiare la Pasqua, nel centro nevralgico del potere economico e politico della regione, atteggiarsi lì a re d'Israele e fare casini all'interno del Tempio stesso, i due poteri(chi parta per primo è oggetto di dibattito, io ho dato a suo tempo una mia personale ricostruzione dei fatti), ebraico e romano, decidono di eliminare la minaccia, prima del giorno delle celebrazioni, in modo da evitare problemi durante la festa vera e propria. Viene quindi catturato in un momento in cui la folla di discepoli non lo segue, di notte, tramite il supporto di un membro all'interno della cerchia ristretta(il dettaglio di Giuda è fortemente imbarazzante per i cristiani, in quanto il fatto che Gesù sia stato tradito da uno dei suoi discepoli implica non solo che non li avesse scelti bene, ma anche che gli stessi discepoli che poi inizieranno a predicare non sono così degni di fiducia, come dimostra il fatto che siano fuggiti durante la cattura) che riferisce dove Gesù avrebbe preso alloggio. Durante la cattura i discepoli fuggono tutti, come dicevo. Gesù viene crocifisso il giorno dopo, dopo un processo romano che, fatto contro un ebreo, possiamo indovinare da altre fonti di avvenimenti simili non essere stato troppo equo. 

Gesù, se non era proprio stupido, probabilmente ha pensato che sarebbe stato ucciso. Comunque, è probabile che, coerentemente con il suo pensiero di essere fulcro dell'imminente regno, abbia fornito ai suoi discepoli una sorta di rito di riparazione e di sostituzione dei rituali nel tempio, tramite la creazione di un pasto particolare, le cui caratteristiche sarebbero poi state modificate e riviste in base alla fede nella sua resurrezione.

C'è dibattito fra gli studiosi nel ritenere vero o meno il resoconto della tomba vuota sul quale, dettagli vari a parte, tutti i vangeli concordano. La maggior parte degli studiosi, anche credenti, ritiene che tutto il racconto della tomba vuota sia un'aggiunta apologetica. Con tutta probabilità, i discepoli non videro mai la tomba, in quanto non furono loro a seppelirlo, ma furono i capi ebrei, che in base alla Torah non volevano che rimanessero corpi appesi dopo il tramonto. Per ovvie ragioni, è evidente che i farisei non avrebbero voluto creare un luogo di pellegrinaggio per i discepoli di Gesù, e quindi non rivelarono nulla sulla posizione della tomba. Sta di fatto che abbiamo prove archeologiche indirette su questo: tutta la zona intorno al Golgotha è tempestata di tombe, molte delle quali vuote già in epoca antica. Oltre a questo, ci sono due fortissimi indizi contro il racconto della tomba vuota:

1)Le tombe ed in generale cimiteri & affini sono impuri per gli ebrei: un ebreo osservante non sarebbe mai andato a visitare la tomba di un parente dopo la sepoltura, figuriamoci di un maestro che si aveva abbandonato al suo destino
2) Non esistono nemmeno in Paolo(la nostra fonte più antica riguardante il cristianesimo) tradizioni riguardanti la tomba o una sua ubicazione. La cosa è strana, in quanto la resurrezione è centrale nel pensiero paolino, e quale miglior prova di una risurrezione che la tomba vuota e magari i resti delle bende e del sudario(basti pensare a quanto viene tutt'oggi sbandierata la sindone e vari altri ammenicoli del genere)


[Post originariamente pubblicato su Atei Italiani, qui ripreso per personale praticità nel ritrovarlo]

domenica 14 agosto 2011

"The Call of the Wild" finale


Il finale dello straordinario romanzo di Jack London: "The Call of the Wild"

And here may well end the story of Buck. The years were not many when the Yeehats noted a change in the breed of timber wolves; for some were seen with splashes of brown on head and muzzle, and with a rift of white centring down the chest. But more remarkable than this, the Yeehats tell of a Ghost Dog that runs at the head of the pack. They are afraid of this Ghost Dog, for it has cunning greater than they, stealing from their camps in fierce winters, robbing their traps, slaying their dogs, and defying their bravest hunters.
Nay, the tale grows worse. Hunters there are who fail to return to the camp, and hunters there have been whom their tribesmen found with throats slashed cruelly open and with wolf prints about them in the snow greater than the prints of any wolf. Each fall, when the Yeehats follow the movement of the moose, there is a certain valley which they never enter. And women there are who become sad when the word goes over the fire of how the Evil Spirit came to select that valley for an abiding-place.
In the summers there is one visitor, however, to that valley, of which the Yeehats do not know. It is a great, gloriously coated wolf, like, and yet unlike, all other wolves. He crosses alone from the smiling timber land and comes down into an open space among the trees. Here a yellow stream flows from rotted moose- hide sacks and sinks into the ground, with long grasses growing through it and vegetable mould overrunning it and hiding its yellow from the sun; and here he muses for a time, howling once, long and mournfully, ere he departs.
But he is not always alone. When the long winter nights come on and the wolves follow their meat into the lower valleys, he may be seen running at the head of the pack through the pale moonlight or glimmering borealis, leaping gigantic above his fellows, his great throat a-bellow as he sings a song of the younger world, which is the song of the pack.

lunedì 11 luglio 2011

Abdia

1La visione di Abdia. Così dice il Signore Dio all'Idumea:*”Ascoltai una notizia da parte del Signore e inviò ai popoli un ordine d'assedio**: Alzatevi e devastiamola in guerra! 2 Ecco, ti ho dato pochissimo fra i popoli, tu sei assolutamente disprezzata. 3 L'arroganza del tuo cuore ti ha esaltato, tu che ti accampi nelle cavità delle rocce, innalzando la tua residenza dicendo nel tuo cuore:” Chi mi spezzerà, sulla terra?”4 Dice il Signore:”Qualora ti sollevassi come un'aquila e in mezzo agli astri ponessi il tuo nido, da lì ti spezzerò". 5 Se dei ladri di notte entrassero a casa tua o dei briganti -come sarai rigettato!- non ruberebbero ciò che è a loro sufficiente? E se vendemmiatori entrassero presso di te, non lascerebbero indietro qualche grappolo? 6 Come Esaù è stato esaminato e sono state prese le cose che ebbe nascosto!*** 7 Tutti gli uomini della tua alleanza ti scacciano fino a i tuoi confini, si sono messi contro di te, gli uomini che con te fecero la pace hanno potere contro di te, hanno disposto un agguato sotto di te -non hanno senno-. 8 "In quel giorno", dice il Signore "scaccerò i saggi dall'Idumea ed il senno dalla montagna di Esaù 9 e i tuoi combattenti, quelli di Taiman, saranno sconvolti, come l'uomo viene estirpato dalla montagna di Esaù, 10 a causa della strage e dell'empietà verso tuo fratello Giacobbe e vergogna ti coprirà e sarai estirpato per sempre. 11 Da quel giorno hai lottato dalla parte opposta, il giorno in cui gli stranieri assoggettavano la sua potenza e nemici entrarono dalle sue porte e gettarono la sorte su Gerusalemme e tu eri come uno di loro." 12 E che non guardi il giorno di tuo fratello, nel giorno dei nemici e non ti rallegri contro i figli di Giuda nel giorno della loro distruzione, e non ti vanti nel giorno dell'afflizione 13 e non giunga alle porte dei popoli nel giorno delle loro sofferenze e non veda anche tu le loro comunità nel giorno della loro morte e non ti sovrapponga alla loro potenza nel giorno della loro distruzione 14 e non ti metta a capo sulle loro uscite per distruggere colo che cercano di salvarsi né chiuda coloro che fuggono da esse nel giorno della loro afflizione. 15 Perché è vicino il giorno del Signore contro tutti i popoli. La disposizione che hai avuto, tale ti sarà ricambiata: ciò che hai ti sarà ridato sulla tua testa. 16 Poiché come hai voluto bere sul mio monte sacro, berranno vino tutti i popoli: berranno e si abbasseranno e saranno come mai esistiti. 17 Nel monte Sion ci sarà la salvezza, e sarà sacro: e la casa di Giacobbe prenderà possesso di coloro che ne avevano preso possesso 18 e sarà la casa di Giacobbe fuoco, la casa di Giuseppe fiamma, e la casa di Esaù la stoppia, e saranno bruciati presso di loro e se li divoreranno e non ci sarà portatore di fuoco sacro nella casa di Esaù, poiché il Signore ha parlato. 19 e quelli del Negev prenderanno possesso del monte di Esaù e quelli nella Sefela gli stranieri e prenderanno possesso anche del monte di Efraim e della pianura di Samaria e di Beniamino e la terra di Galaad 20 E tale l'inizio della deportazione: i figli di Israele avranno la terra dei cananei fino a quella dei Sarepti e la deportazione di Gerusalemme fino a Efratha, e prenderanno possesso delle città del Negev 21 e gli custodi saliranno dal monte Sion a far giustizia del monte di Esaù e il Signore avrà il regno.



Note al testo:
*L'Idumea o il popolo di Edom, secondo la Genesi, è discendenza di Esaù, fratello maggiore, ma privo sia del diritto alla primogenitura sia della benedizione paterna, di Giacobbe-Israele, figlio di Isacco. Tale popolo venne identificato con i Cananei.
**Resa difficile. Il termine 'perioché' ha una serie di accezioni riguardanti confini, fortificazioni e contorni. Altrove nel Vecchio Testamento viene usato in senso largo per indicare una fortificazioni nemica in torno ad una città, quindi, un assedio. Mi sono permesso di renderlo così anche qui, dato anche il contesto.
***I vv da 5 a 7 sono elaborati in contrapposizione: se ladri e vendemmiatori, alla fine della loro opera lasciano comunque qualcosa indietro, così non è per coloro che devastano l'Idumea.

lunedì 30 maggio 2011

Lettera di Mar Saba / Vangelo segreto di Marco

Pubblico qui una mia traduzione dell'apocrifo conosciuto come 'Vangelo segreto di Marco', basata sulla trascrizione effettuata da Morton Smith disponibile qui:
http://www-user.uni-bremen.de/~wie/Secret/secmark_home.html


Per introdurre il testo in questione(do per scontato che il lettore sia già edotto almeno in parte di cosa si stia parlando), riprendo alcune righe di Gerd Theissen, che nel suo Il Gesù storico. Un manuale scrive(per semplificare la redazione la lettura non indico tutti i  passi tagliati):


Nel 1958, nel convento greco-ortodosso di Mar Saba, nei pressi di Gerusalemme, Morton Smith trovò una copia frammentaria di una lettera fino ad allora sconosciuta di Clemente di Alessandria ad un certo Teodoro. In questa lettera Clemente risponde a questioni riguardanti un vangelo di Marco 'segreto'. Conferma l'esistenza di questo vangelo  nega però che si trovino determinati passi ai quali i Carpocraziani, un gruppo gnostico-cristiano, si erano richiamati contro Teodoro. Il contesto ed il contenuto corrispondono alla resurrezione di Lazzaro secondo Gv 11, ma la forma del linguaggio è marciana. Sicché (presupponendo l'autenticità della lettera), si può considerare verosimile che in Alessandria (attorno al 125-170) i seguaci dello gnostico Carpocrate disponevano di un vangelo di Marco 'segreto' più lungo del nostro vangelo di Marco. Il rapporto fra questo vangelo segreto di Marco e il vangelo di Marco canico è difficile da precisare. Dominano il quadro due giudizi contrapposti:
-secondo lo scopritore M. Smith il vangelo segreto di Marco è un ampliamento antico del vangelo di Marco sulla base di materiale attinto dalla tradizione marciana. H. Koster e J.D. Crossan hanno proposto studi secondo i quali il vangelo segreto di Marco sarebbe uno stadio previo del vangelo  di Marco canonico. E' comune a queste due posizioni il fatto che entrambe considerino la pericope della risurrezione del giovane come variante precedente, indipendente da Gv 11, inserita nella corrente tradizionale marciana.
-La maggior parte degli esegeti invece considera il vangelo segreto di Marco una rielaborazione gnostica del vangelo di Marco canonico sorta nel sec. II. Depone a favore di questa tesi l'accentuazione del suo carattere 'segreto' e la sua utilizzazione in cerchie carpocraziane.*


In blu i passaggi del vangelo segreto: il primo va fra Marco 10,34 e 10,35; il secondo dopo 10,46. Ricordo sempre che l'autenticità di tutta la lettera, e anche dei singoli passaggi, qualora la lettera venga considerata autentica, è molto dubbia.

"Dalle lettere del santissimo Clemente delle miscellanee: a Teodoro.
Hai fatto bene a frenare gli infami insegnamenti dei Carpocraziani: infatti costoro sono gli astri erranti che sono profetizzati, coloro che errano dalla strada stretta dei comandamenti verso l'Abisso infinito dei peccati corporali e carnali. Infatti, essendosi riempiti di orgoglio per la conoscenza, come dicono, delle profondità di Satana, ignorano che gettano se stessi nell'oscurità delle tenebre della menzogna e, si gloriano di essere liberi. Sono diventati schiavi di vili desideri. Questi vanno dunque contrastati in tutto e per tutto: infatti, se anche dicessero qualcosa di vero, chi ama la verità non dovrebbe allora essere d'accordo con loro, giacché non tutto ciò che è vero è verità. Non bisogna preferire alla verità rispetto alla fede ciò che sembra verità in base alle opinioni umane. Allora, delle cose ripetute riguardo al vangelo secondo Marco ispirato da Dio, alcune sono completamente false, altre, se anche qualcosa di vero vi è contenuto, non viene trasmesso in modo veritiero. Infatti la verità, poiché è mescolata alle falsificazioni, viene così corrotta che, come si dice, anche il sale perde il sapore.
Marco, cioè, scrisse le azioni del Signore durante il soggiorno di Pietro a Roma, non però riferendole tutte, né d'altronde indicando quali hanno un significato spirituale nascosto, ma scegliendo quelle che riteneva più utili per la crescita della fede dei catecumeni. Quando però Pietro subì il martirio, Marco andò ad Alessandria, portando via le memorie sue e quelle di Pietro: da esse trasferì nel suo primo libro quelle valide per il progresso riguardo alla conoscenza. Scrisse un vangelo più spirituale per l'uso di coloro che raggiungono la perfezione. Nondimeno, non divulgò quelle segrete, né scrisse l'nsegnamento sacro del Signore, ma ne aggiunse anche altre ai fatti già scritti. Inserì inoltre ancora un passo da quelli di cui sapeva che la spiegazione avrebbe istruito sui misteri divini i discepoli fino al nucleo della verità sette volte nascosta. Dunque così l'ebbe preparato, non con invidia né, come penso, d'un colpo, e morendo lasciò in eredità il suo libro alla chiesa di Alessandria, dove ancora adesso viene viene ben custodito molto al sicuro, conosciuto soltanto presso coloro che studiano i grandi misteri.
Poiché i demoni impuri tramano sempre la rovina del genere umano, Carpocrate, dai quali è stato istruito, utilizzando anche le arti dell'inganno, così assoggettò un anziano della chiesa di Alessandria al punto che ottenne da lui la copia del vangelo mistico. Ed egli anche interpretò, ed ancora la profana, la dottrina, in base alla sua empietà e carnalità, mescolando le espressioni più pure e sante alle menzogne più impudenti: la credenza dei carpocraziani è inondata da questa mescolanza. Come ti ho detto anche sopra, dunque, mai bisogna cedere a costoro, né bisogna concordare con loro, qualora dovessero offrire le loro false dichiarazionidichiarazioni attraverso quelle che stanno nel vangelo.
Sta dopo questo "Erano sulla strada verso Gerusalemme", regolarmente fino a "dopo tre giorni risorgerà" così riporta in base al passaggio:
"E andavano a Bethania e lì stava una donna, il fratello della quale era morto. E venendo, si inginocchiò davanti a Gesù e gli disse:'Abbi pietà di me" I discepoli la biasimarono. Gesù, adirato, se ne andò con lei verso il giardino dove stava la tomba: e subito si sentì una gran voce dalla tomba, e Gesù arrivando rotolò via la pietra dall'ingresso della tomba. Entrando poi subito dov'era il giovane, tese la mano e lo risvegliò, afferrando la mano. Il giovane guardandolo lo amò e cominciò ad invitarlo affinché stesse con lui. Ed uscendo dalla tomba andarono all'abitazione del giovane, difatti era ricco. E dopo sei giorni Gesù lo richiese. E giunta la sera il giovane venne da lui, indossando un drappo di lino sul corpo nudo. E rimase lì quella notte, infatti Gesù gli insegnò il mistero del regno di Dio. Da lì si alzò per partire, si volse indietro verso l'altra sponda del Giordano " 
Dopo queste segue "E Giacomo e Giovanni gli andarono presso" e tutta la pericope. Ma nudo con nudo e tutto il resto riguardo a quel che hai scritto non si trova. 
Dopo:"E andò a Gerico" aggiunge soltanto 
"E lì v'erano la sorella del giovane che Gesù amava, la madre di lui e Salome. E Gesù non le ricevette"
 Tutto il resto che hai scritto sembra ed è menzogna. Dunque, la vera spiegazione ed in base alla vera filosofia..."


Qui il testo si interrompe bruscamente a metà pagina.



*Theissen-Merz; Il Gesù storico. Un manuale, Queriniana, Brescia 2003, pagg. 67-69


Per ulteriori approfondimenti:
John P. Meier, Un ebreo marginale, Queriniana, Brescia, 2001, 122-125
Bart D. Ehrman, I cristianesimi perduti, Carocci, 2005
http://www.earlychristianwritings.com/secretmark.html
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/( i due link sulla destra)

venerdì 13 maggio 2011

Terremoti, bufale e altre amenità

Roma è la città eterna. Nemmeno un terremoto devastante è riuscita a farla crollare.

Aspetta un secondo... Ah, è vero, il terremoto non è mai avvenuto! L'11 Maggio è stato un giorno come gli altri! Ma che strano!
La modalità sarcasmo la spengo, e comincio a scrivere seriamente.

Dopo giorni di ansia, la notizia passata anche sui telegiornali, il terremoto 'previsto' da Raffaele Bendandi non ha avuto luogo o, se volete, ha avuto luogo decisamente altrove. Lascia alquanto stupiti, in questo caso, non tanto la credulità della gente, che stavolta è stata relativamente bassa(stando all'Ansa, solo il 20 % della gente romana ha deciso di andarsene*), quanto il fatto che alla notizia sia stata data una copertura mediatica estremamente ampia. Certo, si dirà, viviamo nell'epoca di Internet, dove le notizie, vere o false che siano, viaggiano a velocità inimmaginabili, e spesso e volentieri non vengono controllate dai vari fruitori. Rimane però inquietante il fatto che ne sia stato dato spazio(e che spazio!) nei principali organi di informazione nazionali(non vivendo in Lazio, sono disinformato riguardo a quale spazio possa avere avuto nei media regionali).
Questo mi spinge a fare un ulteriore riflessione riguardo al -degenere- stato in cui versa l'informazione italiana. Se e quanto sia comprensibile che i telegiornali della Mediaset possano dare spazio ad una bufala è discutibile, ma in fondo è una questione relativa: non devono fornire un servizio, o perlomeno non lo devono offrire necessariamente di qualità. Quel che mi preoccupa è, invece, il tipo di servizio pubblico che viene offerto dalla(e) TV di Stato: pagate con soldi dei contribuenti, non solo danno ampio spazio a quella che è una bufala conclamata ed evidente, anche solo per chi abbia la voglia di farsi una ricerca veloce in rete, ma addirittura non fanno nulla per chiarire, prima dell'annunciato disastro, che la profezia bendandiana contraddice tutti i dati scientifici disponibili (sì, la scienza, quella cosa misteriosa e 'cattiva' che si dà la pena di cercare prove e di testare le proprie affermazioni, prima di farle**) e che di fatto tutti i sismologi si sbracciano per dire che la 'profezia' era un falso. Falso anche da un punto di vista delle 'fonti': Bendandi non avrebbe fatto alcuna previsione riguardo all'11 Maggio***. E' sufficiente questo dato per capire come tutta la questione sia da cestinare. Ma evidentemente i giornalisti di casa nostra, con l'eccezione del solito Mentana che, come sempre, è di una professionalità che in Italia ormai sembra qualità d'altri tempi, hanno a quanto pare dimenticato che controllare e valutare le fonti delle proprie informazioni dovrebbe essere un loro preciso dovere.

*http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lazio/2011/05/11/visualizza_new.html_871063337.html
** qui modalità sarcasmo accesa, per chi non l'avesse capito
***http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_maggio_3/11-maggio-giornata-informazione-sismica-190562845060.shtml Questo rimuove anche gli eventuali dubbi residui su un collegamento fra la 'profezia' e il terremoto in Spagna.

domenica 8 maggio 2011

N-13 I Lettera ai Tessalonicesi


Qualche nota pre-lettura:
E' il testo più antico del canone del Nuovo Testamento. L'ecumene accademico concorda sul fatto che sia stata scritta da Paolo, intorno al 51-52 e.C. con le eventuali eccezioni descritte in fondo (tratto da Wikipedia, ma le fonti sono valide)







Prima ai Tessalonicesi

1 1 Paolo, Silvano e Timoteo alla chiesa dei Tessalonicesi in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: grazia e pace a voi. 2 Siamo grati a Dio sempre per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere, 3 menzionando incessantemente la vostra opera di fede e lo sforzo della carità e la perseveranza della speranza del Signore nostro Gesù Cristo di fronte a Dio 4 noi conoscendo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione, 5 poiché il nostro vangelo non è giunto a voi soltanto in parola ma anche in potenza ed in Spirito Santo ed in molta certezza, come sapete per quello che siamo stati fra voi per voi. 6 E voi siete diventati imitatori di noi e del Signore, avendo accolto la parola in grande afflizione con gioia di Spirito Santo 7 così che siete diventati modello per tutti i fedeli in Macedonia ed in Acaia: 8 infatti da voi viene fatta sentire la parola del Signore non soltanto in Macedonia ed in Acaia ma anche la vostra fede verso Dio si è diffusa in tutta la regione, al punto da non avere necessità a parlarne. 9 Infatti loro stessi raccontano riguardo a noi quale accoglienza abbiamo avuto presso di voi e come vi siete rivolti a Dio dagli idoli per servire il Dio vivente e veritiero 10 e attendere suo figlio dai cieli, che risvegliò dai morti, Gesù il quale ci protegge dalla collera che viene.

2 1 Infatti voi stessi sapete, fratelli, che il nostro ingresso presso di voi non è avvenuto senza scopo 2 ma avendo prima sofferto e essendo oltraggiati come sapete a Filippi, abbiamo avuto fiducia nel nostro Dio nel parlare a voi del vangelo di Dio in molto pericolo. 3 Infatti la nostra esortazione non viene da inganno né da impurità né da frode, 4 ma come siamo stati giudicati degni da Dio di affidarci il vangelo così ne parliamo, non piacendo agli uomini ma a Dio che che giudica degni i nostri cuori. 5 infatti non siamo mai apparsi con parola di adulazione, come sapete, né con scuse di avidità, Dio è testimone 6 né ricercando l'onore degli uomini, né da parte vostra né da parte di altri, 7 pur potendo in autorità come apostoli di Cristo. Ma in mezzo a voi siamo stati come bambini*, come la nutrice riscalda i propri stessi figli, 8 in tal modo desiderandovi, ci compiaciamo di rendervi partecipi non soltanto del vangelo di Dio, ma anche delle nostre stesse vite, poiché ci siete diventati cari. 9 Infatti ricordate, fratelli, il nostro sforzo e la nostra fatica: mentre lavoravamo di notte e di giorno per non gravare alcuno di voi vi annunciavamo il vangelo di Dio. 10 Voi e Dio siete testimoni di come siamo stati pii, giusti e irreprensibili verso di voi che credete 11 proprio in quanto sapete come, come una padre con i propri figli, 12 vi abbiamo pregato, ciascuno di voi, esortato e testimoniato a comportarvi in modo degno del Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria 13 E per questo anche noi ringraziamo Dio incessantemente, perché avendo ricevuto da noi la parola della predicazione di Dio non l'avete accolta come parola di uomini ma, com'è veramente, come parola di Dio, che agisce anche in voi che credete. 14 Voi infatti siete imitatori, fratelli, delle chiese di Dio in Cristo Gesù che sono in Giudea, poiché quelle cose che anche voi soffrite a causa dei vostri conterranei, così anch'essi a causa dei Giudei, 15 che hanno anche ucciso il Signore Gesù e i profeti, e che ci hanno scacciati, e non sono graditi a Dio e avversari di tutti gli uomini, 16 impedendoci di parlare ai popoli affinché siano salvati, fino a colmare sempre i loro peccati. L'ira è giunta su di loro alla fine. 17 Noi, fratelli, essendo lontani da voi per il tempo di una stagione, di presenza, non di cuore, avevamo particolarmente a cuore di vedere il vostro volto con molto desiderio. 18 Perciò volevamo venire da voi e io Paolo una volta e anche due, e Satana ci ha fermato. 19 Infatti chi è la nostra speranza e gioia e corona di vanto se non anche voi, di fronte al nostro Signore Gesù nella sua parusìa? 20 Infatti voi siete la nostra lode e la nostra gioia.

3 1 Perciò, non resistendo di più, abbiamo acconsentito a essere trattenuti da soli ad Atene 2 e abbiamo mandato Timoteo, nostro fratello e servo nel vangelo di Cristo per sostenervi e sollecitare che la vostra fede non sia mai turbata in tali afflizioni. In fatti voi stessi sapete che per questo siamo posti, 4 e infatti quando eravamo presso di voi vi avevamo preannunciato che saremmo stati oppressi, come anche è accaduto e sapete. 5 Per questo anch'io, non tollerando di più, ho mandato a capire la vostra fede in modo che il tentatore non vi avesse tentati e la nostra pena non sia stata vana. 6 Proprio ora, venendo Timoteo a noi da voi e recandoci buone notizie sulla vostra fede ed amore, e che avete sempre un buon ricordo di noi e sentite la mancanza di vederci proprio come noi di voi. 7 Per questo, fratelli, siamo confortati riguardo a voi in tutta la nostra sofferenza ed afflizione, attraverso la vostra fede 8 perché ora viviamo, se state saldi nel Signore.9 Infatti possiamo rendere in cambio un qualche ringraziamento a Dio per voi, per tutta la gioia per la quale ci rallegriamo a causa vostra di fronte la nostro Dio, 10 dato che di notte e di giorno sentiamo fin troppo il bisogno di vedere il vostro viso e di perfezionare le mancanze della vostra fede? 11 Lo stesso Dio e padre nostro e Signore nostro Gesù guidi il nostro cammino a voi! 12 Che il Signore vi riempia e sia abbondante nell'amore reciproco e verso tutti, come anche noi verso di voi 13 a rafforzare i vostri cuori irreprensibili in santità di fronte a Dio e padre nostro nella parusìa del nostro Signore Gesù, con tutti i suoi santi. [Amen]

4 1 Dunque, per il resto, poi vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù, affinché come avete come avete accettato da noi come bisogna vivere e essere graditi a Dio, così anche vi comportiate, affinché lo facciate di più ancora. 2 Infatti sapete che vi abbiamo dato alcuni precetti in nome del Signore Gesù. 3 Infatti questa è la volontà di Dio: la vostra santità, che vi teniate lontani dall'impudicizia, 4 che ciascuno di voi sappia guadagnarsi il proprio carico in santità e dignità, 5 non nel turbamento del desiderio come il popolo che non conosce Dio, 6 che non travalichi né si frodi il proprio fratello, poiché il Signore vendica riguardo a tutte queste cose, come vi abbiamo detto in precedenza e vi abbiamo spiegato. 7 Infatti Dio non ci chiamò per l'impurità ma nella santità. 8 Perciò chi rifiuta non rifiuta l'uomo, ma Dio che vi dà il suo Spirito Santo. 9 Riguardo all'amore fraterno,non avete bisogno che ne scriva, infatti voi stessi siete istruiti da Dio all'amore fra voi 10 e infatti lo attuate nei confronti di tutti i fratelli nell'intera Macedonia. Vi invitiamo, fratelli, ad aumentare di numero 11 e, come vi abbiamo trasmesso, ad aspirare alla quiete e a fare i propri interessi e a lavorare con le vostre mani, 12 affinché trascorriate la vita dignitosamente verso gli estranei e non abbiate mai bisogno di qualcuno. 13 Non vogliamo che voi ignoriate, fratelli, riguardo coloro che sono morti, affinché non siate afflitti come gli altri, quelli che non hanno speranza. 14 Se infatti abbiamo fede che Gesù è morto e risorto, così anche Dio guiderà i morti con se tramite Gesù. 15 Infatti vi abbiamo parlato di questo, nella parola del Signore: che noi che viviamo, che siamo rimasti, alla parusìa del Signore non verremo prima dei morti 16 Poiché il Signore stesso con un comando, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo saranno per primi resuscitati. 17 Poi noi viventi che siamo rimasti saremo rapiti insieme con loro nelle nuvole per l'incontro del Signore nell'aria, e così saremo per sempre con il Signore. 18 Sicché esortatevi reciprocamente con queste parole.

5 1 Riguardo ai tempi ed ai momenti, fratelli, non avete vantaggio che vi sia scritto, 2 infatti sapete perfettamente che il giorno del Signore viene così, come un ladro nella notte. 3 Allorché dicano: <<
Pace e sicurezza>> allora subitanea rovina cadrà su di loro, come il travaglio a colei che è gravida, e non sfuggiranno. 4 Voi però, fratelli, non siete nell'oscurità, affinché il giorno non vi prenda come un ladro- 5 Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno. Non siete della notte, né delle tenebre: 6 dunque non dormiamo come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. 7 Infatti chi dorme di notte dorme, e chi di notte si ubriaca, è ubriaco. 8 Voi però siete vigili di giorno, indossando la protezione della fede e dell'amore e la speranza di salvezza come elmo. 9 Poiché Dio non ci ha posti all'ira ma all'acquisizione della salvezza attraverso nostro Signore Gesù Cristo 10 che è morto per noi affinché, sia che siamo vigili sia che dormiamo, insieme con lui viviamo 11 Perciò confortatevi reciprocamente e incoraggiatevi tutti, come già fate. 12 Vi chiediamo, fratelli, di apprezzare coloro che fra voi lavorano e vi guidano nel Signore e vi ammoniscono 13 e di stimarli grandemente nell'amore per la loro opera. Siate pacifici fra voi. 14 Vi esortiamo, fratelli, ammonite gli sregolati, consolate i deboli d'animo, sostenete gli infermi, siate pazienti con tutti. 15 Guardate che nessuno renda al male a qualcuno ma cercate sempre il bene [e] reciprocamente e con tutti. 16 Gioite sempre, 17 pregate incessantemente, 18 dimostrate riconoscenza in tutto, questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù per voi 19 non estinguete lo Spirito 20 non disprezzate le profezie 21 esaminate tutto, tenete ciò che è buono 22 da tutto ciò che ha forma di male tenetevi lontani. 23 Lo stesso Dio della pace vi santifichi completamente e lo Spirito e l'anima e il corpo vostro sia mantenuto integro nella parusìa del nostro Signore Gesù Cristo 24 Degno di fede è colui che vi chiama, che anche farà ciò. 25 Fratelli, pregate anche per noi. 26 Salutate tutti i fratelli con bacio santo 27 Vi scongiuro in nome del Signore: che la lettera sia letta a tutti i fratelli. 28 La grazia del nostro Signore Gesù Cristo con voi [Amen].

*Il Merk ha 'epioi'(=gentili; miti; benigni)

Esistono dubbi sull'autenticità del passo 2,14-16
Secondo Burton Mack si tratta dell'interpolazione di qualcuno che intendeva dirigere sugli Ebrei l'apocalitticismo di Paolo e, nel fare ciò, li accusa di avere messo a morte Gesù, tanto da meritare la punizione divina. Questa interpolazione potrebbe essere successiva all'anno 70, quando, con la conquista romana di Gerusalemme e la conseguente distruzione del Tempio di Erode, gli Ebrei subirono un colpo notevole («Ma ormai l'ira è arrivata al colmo sul loro capo»).Alcuni studiosi, come Udo Schnelle, considerano invece il passo originale, mentre altri, come Raymond Edward Brown bilanciano le prove a favore e contro l'autenticità.
Un'altra possibile interpolazione sono i versetti 5,1-11, che riguardano la parousia, la seconda venuta di Gesù alla fine del mondo, che Paolo, in altre parti delle sue opere, afferma essere prossima: Gesù sarebbe dovuto tornare prima della morte di tutte le persone vive in quell'epoca, quindi prima della fine della generazione corrente, e il cui ritardo impose successivamente una rielaborazione di tale tematica. Secondo Schnelle 5,1-11 è «un'aggiunta post-paolina che ha molte caratteristiche del linguaggio e della teologia lucani e che serve come una correzione apologetica all'attesa paolina della parousia e quindi riflette già il problema del ritardo della parousia».


Traduzione della Bibbia: annuncio programmatico

Una delle cose che avrei intenzione di fare con questo blog è offrire una mia traduzione dei testi biblici e del cristianesimo primitivo: è mia opinione infatti che in Italia non esistano traduzioni aconfessionali e libere, e che sia invece necessario che i testi vengano letti privi di qualsiasi pregiudizio: questo non per andare 'contro' a qualcosa, quanto per permettere a ciascuno di farsi la propria idea e, se dovesse essere, anche di credere.
Mi si potrebbe controbattere che esistono traduzioni interconfessionali (la cosiddetta TILC). Il problema è che tale traduzione, come tutte, parte dal presupposto di essere leggibile per il cristiano moderno, e deve comunque mantenere una certa linea di 'accettabilità' e di coerenza col dogma cristiano.
Non starò qui ad analizzare tutte le singole traduzioni disponibili in Italia: nel web esistono moltissimi siti e schede che discutono, anche approfonditamente, dei pregi e dei difetti di una o dell'altra. Personalmente, per il mio uso quotidiano, utilizzo la Bibbia di Gerusalemme, con ancora il testo CEI del 1971, affiancata all'attuale testo CEI(2008). Molto buona, ma molto 'legnosa' (ma proprio per questo molto utile affiancata al testo originale), la Nuovissima Versione dai testi originali, delle Paoline.
Data però la constatazione che non esistano in Italia traduzioni completamente aconfessionali, uno dei miei obiettivi sarà, nei limiti del possibile, offrire tale traduzione, che questo blog ospiterà, man mano che proseguirò nel lavoro.

Qualche parola su di me, prima di cominciare, in modo da sfatare qualsiasi accusa di millantare credenziali che non possiedo, o peggio illudere i lettori:
Maturità conseguita al Liceo Classico, conosco latino e greco. Non studio all'università, a cui mi iscriverò quest'anno, se tutto va come previsto, ma negli anni successivi alla fine del Liceo ho continuato a studiare e ad approfondire lo studio del cristianesimo primitivo.
A proposito: a chiunque sia interessato all'argomento, consiglio vivamente questi due siti:
Il primo è un forum gestito da persone altamente competenti e che io mi sento onorato, nel mio essere un dilettante, di affiancare. Il secondo è invece “una introduzione ragionata allo studio del cristianesimo, con particolare attenzione per la storia e la letteratura delle origini cristiane, e con uno sguardo all'ambiente giudaico nel quale il cristianesimo si sviluppò. Esso ha lo scopo di presentare, in maniera chiara e documentata, le informazioni basilari su ciascuno degli argomenti trattati, fornendo altresì al lettore le indicazioni bibliografiche per approfondirne il contenuto.” secondo le parole dello stesso curatore del sito.

E' chiaro quindi che non possiedo credenziali accademiche, e nemmeno le millanto. Il mio interesse per le Sacre Scritture è un interesse di lunga data, dovuto in primo acchito allo studio della Storia e, nonostante gli sforzi fatti e profusi, di cui la scelta universitaria sarà il coronamento, mi considero, e sono sicuramente, ancora un dilettante. Offro il mio lavoro sperando che possa essere utile a qualcuno, e sono ben consapevole che non potrà mai avere alcun riconoscimento dalla comunità dei biblisti e degli accademici, che peraltro hanno a disposizione ben altri strumenti per i loro studi. E' chiaro che quindi mi rivolgo a chi invece è interessato all'argomento ma non ha la possibilità di approfondire o più semplicemente di sobbarcarsi il lavoro di studio delle lingue antiche(che personalmente consiglio, comunque), o la spesa di tomoni per fare confronti fra le varie traduzioni o leggere le opinioni dei vari studiosi.

In base a quali testi elaborerò le traduzioni ed in che modo procederò:

Dato che sono alquanto restio a tradurre direttamente al computer, sebbene ciò mi permetterebbe di velocizzare alquanto il lavoro, procederò alla 'vecchia maniera'. Ovvero, dizionario alla mano, copia cartacea e penna. Dopo una traduzione veloce e letterale, procederò ad una revisione e ad un controllo, infine, sistemerò la resa in italiano. A questo punto, trascriverò il risultato a computer, controllandolo ancora una volta, e poi lo pubblicherò sul blog. Ora, avverto sin d'ora che sono solo nel compiere il lavoro, sia di traduzione che di revisione, oltre che di trascrittura.
Purtroppo non ho, come le case editrici, un esercito di sottoposti che controllino le varie fasi, quindi è possibile, e accadrà sicuramente, che ci possano essere delle imperfezioni e delle imprecisioni, più raramente dei veri e propri errori(sono capitati anche ai primi stesori della CEI del 1971, ergo sono in buona compagnia): ringrazio fin d'ora chi dovesse, tramite il sistema di commento, farmi presente di essi.

Le versioni da cui parto sono:
Per l'Antico Testamento, la sua versione greca, la Septuaginta(LXX) del Rahlfs,
titolo completo: Septuaginta, id est Vetus Testamentum Graece iuxta LXX interpretes, 2 volumi.
Per vari motivi:
1) Non conosco l'ebraico, o perlomeno non lo conosco a sufficienza per tentare una traduzione dal testo ebraico.
2) Non esiste in commercio, che io sappia, una traduzione dell'Antico Testamento basata esclusivamente o quasi sulla LXX: tutte le traduzioni bibliche si basano principalmente sul testo ebraico, in particolare masoretico, e la LXX è utilizzata solo come 'ultima risorsa', qualora il testo ebraico presenti varianti troppo problematiche, e per i testi di cui ci sopravvive solo il testo greco, con il risultato che non esiste una traduzione della LXX.
3) I cristiani dei primi secoli avevano come versione di riferimento per l'Antico Testamento la LXX, e questo è dimostrato dalle molteplici volte in cui, nei testi neotestamentari vi sono citazioni veterotestamentarie, esse sono tratte dalla LXX e non dal testo ebraico(eventualmente tradotto per l'occasione). Questo fa sì che, per lo studio del cristianesimo primitivo, la conoscenza del testo della LXX sia di primaria importanza.
4) E' mia intenzione tradurre anche i libri che della LXX fanno parte, ma non fanno parte dell'attuale canone biblico cattolico, né tanto meno protestante, ovvero Esdra I, Maccabei III e IV, Odi, Salmi di Salomone, che fanno parte dei cosiddetti apocrifi dell'Antico Testamento.

Per il Nuovo Testamento , la versione di Nestle-Aland(27), confrontata però con quella del Merk.

Per la traduzione dei vari apocrifi del Nuovo Testamento e dell'Antico non facenti parte della LXX, darò in loco i riferimenti.

Sperando di essere utile e di riuscire a mantenere fino in fondo il progetto, ringrazio ancora e anticipatamente chiunque voglia dare una sua opinione e mi dica dove dovessi aver commesso errori o sviste, permettendomi così di migliorare la resa ed il lavoro. Grazie.                                                                                                                                                                                                                    

sabato 7 maggio 2011

Presentazione

Un angolo, o una tana, come da titolo, aperto a tutti, in cui posterò varie riflessioni riguardo vari argomenti e che potranno essere lette e commentate da chiunque sia interessato. D'altronde, cos'altro è un blog?

Scriverò di politica, di arte, letteratura, religione, musica... Il tutto non con il desiderio di 'dare lezioni', quanto quello di condividere degli interessi e delle passioni.
Non è un blog di sfogo, ma di esposizione di opinioni e di argomenti, si spera in modo sufficientemente informato e serio, ed anche, nei limiti del possibile, di confronto.

Do il benvenuto a chiunque entri e legga i contenuti del blog. Spero di accendere il vostro interesse e di non risultare noioso!