lunedì 30 maggio 2011

Lettera di Mar Saba / Vangelo segreto di Marco

Pubblico qui una mia traduzione dell'apocrifo conosciuto come 'Vangelo segreto di Marco', basata sulla trascrizione effettuata da Morton Smith disponibile qui:
http://www-user.uni-bremen.de/~wie/Secret/secmark_home.html


Per introdurre il testo in questione(do per scontato che il lettore sia già edotto almeno in parte di cosa si stia parlando), riprendo alcune righe di Gerd Theissen, che nel suo Il Gesù storico. Un manuale scrive(per semplificare la redazione la lettura non indico tutti i  passi tagliati):


Nel 1958, nel convento greco-ortodosso di Mar Saba, nei pressi di Gerusalemme, Morton Smith trovò una copia frammentaria di una lettera fino ad allora sconosciuta di Clemente di Alessandria ad un certo Teodoro. In questa lettera Clemente risponde a questioni riguardanti un vangelo di Marco 'segreto'. Conferma l'esistenza di questo vangelo  nega però che si trovino determinati passi ai quali i Carpocraziani, un gruppo gnostico-cristiano, si erano richiamati contro Teodoro. Il contesto ed il contenuto corrispondono alla resurrezione di Lazzaro secondo Gv 11, ma la forma del linguaggio è marciana. Sicché (presupponendo l'autenticità della lettera), si può considerare verosimile che in Alessandria (attorno al 125-170) i seguaci dello gnostico Carpocrate disponevano di un vangelo di Marco 'segreto' più lungo del nostro vangelo di Marco. Il rapporto fra questo vangelo segreto di Marco e il vangelo di Marco canico è difficile da precisare. Dominano il quadro due giudizi contrapposti:
-secondo lo scopritore M. Smith il vangelo segreto di Marco è un ampliamento antico del vangelo di Marco sulla base di materiale attinto dalla tradizione marciana. H. Koster e J.D. Crossan hanno proposto studi secondo i quali il vangelo segreto di Marco sarebbe uno stadio previo del vangelo  di Marco canonico. E' comune a queste due posizioni il fatto che entrambe considerino la pericope della risurrezione del giovane come variante precedente, indipendente da Gv 11, inserita nella corrente tradizionale marciana.
-La maggior parte degli esegeti invece considera il vangelo segreto di Marco una rielaborazione gnostica del vangelo di Marco canonico sorta nel sec. II. Depone a favore di questa tesi l'accentuazione del suo carattere 'segreto' e la sua utilizzazione in cerchie carpocraziane.*


In blu i passaggi del vangelo segreto: il primo va fra Marco 10,34 e 10,35; il secondo dopo 10,46. Ricordo sempre che l'autenticità di tutta la lettera, e anche dei singoli passaggi, qualora la lettera venga considerata autentica, è molto dubbia.

"Dalle lettere del santissimo Clemente delle miscellanee: a Teodoro.
Hai fatto bene a frenare gli infami insegnamenti dei Carpocraziani: infatti costoro sono gli astri erranti che sono profetizzati, coloro che errano dalla strada stretta dei comandamenti verso l'Abisso infinito dei peccati corporali e carnali. Infatti, essendosi riempiti di orgoglio per la conoscenza, come dicono, delle profondità di Satana, ignorano che gettano se stessi nell'oscurità delle tenebre della menzogna e, si gloriano di essere liberi. Sono diventati schiavi di vili desideri. Questi vanno dunque contrastati in tutto e per tutto: infatti, se anche dicessero qualcosa di vero, chi ama la verità non dovrebbe allora essere d'accordo con loro, giacché non tutto ciò che è vero è verità. Non bisogna preferire alla verità rispetto alla fede ciò che sembra verità in base alle opinioni umane. Allora, delle cose ripetute riguardo al vangelo secondo Marco ispirato da Dio, alcune sono completamente false, altre, se anche qualcosa di vero vi è contenuto, non viene trasmesso in modo veritiero. Infatti la verità, poiché è mescolata alle falsificazioni, viene così corrotta che, come si dice, anche il sale perde il sapore.
Marco, cioè, scrisse le azioni del Signore durante il soggiorno di Pietro a Roma, non però riferendole tutte, né d'altronde indicando quali hanno un significato spirituale nascosto, ma scegliendo quelle che riteneva più utili per la crescita della fede dei catecumeni. Quando però Pietro subì il martirio, Marco andò ad Alessandria, portando via le memorie sue e quelle di Pietro: da esse trasferì nel suo primo libro quelle valide per il progresso riguardo alla conoscenza. Scrisse un vangelo più spirituale per l'uso di coloro che raggiungono la perfezione. Nondimeno, non divulgò quelle segrete, né scrisse l'nsegnamento sacro del Signore, ma ne aggiunse anche altre ai fatti già scritti. Inserì inoltre ancora un passo da quelli di cui sapeva che la spiegazione avrebbe istruito sui misteri divini i discepoli fino al nucleo della verità sette volte nascosta. Dunque così l'ebbe preparato, non con invidia né, come penso, d'un colpo, e morendo lasciò in eredità il suo libro alla chiesa di Alessandria, dove ancora adesso viene viene ben custodito molto al sicuro, conosciuto soltanto presso coloro che studiano i grandi misteri.
Poiché i demoni impuri tramano sempre la rovina del genere umano, Carpocrate, dai quali è stato istruito, utilizzando anche le arti dell'inganno, così assoggettò un anziano della chiesa di Alessandria al punto che ottenne da lui la copia del vangelo mistico. Ed egli anche interpretò, ed ancora la profana, la dottrina, in base alla sua empietà e carnalità, mescolando le espressioni più pure e sante alle menzogne più impudenti: la credenza dei carpocraziani è inondata da questa mescolanza. Come ti ho detto anche sopra, dunque, mai bisogna cedere a costoro, né bisogna concordare con loro, qualora dovessero offrire le loro false dichiarazionidichiarazioni attraverso quelle che stanno nel vangelo.
Sta dopo questo "Erano sulla strada verso Gerusalemme", regolarmente fino a "dopo tre giorni risorgerà" così riporta in base al passaggio:
"E andavano a Bethania e lì stava una donna, il fratello della quale era morto. E venendo, si inginocchiò davanti a Gesù e gli disse:'Abbi pietà di me" I discepoli la biasimarono. Gesù, adirato, se ne andò con lei verso il giardino dove stava la tomba: e subito si sentì una gran voce dalla tomba, e Gesù arrivando rotolò via la pietra dall'ingresso della tomba. Entrando poi subito dov'era il giovane, tese la mano e lo risvegliò, afferrando la mano. Il giovane guardandolo lo amò e cominciò ad invitarlo affinché stesse con lui. Ed uscendo dalla tomba andarono all'abitazione del giovane, difatti era ricco. E dopo sei giorni Gesù lo richiese. E giunta la sera il giovane venne da lui, indossando un drappo di lino sul corpo nudo. E rimase lì quella notte, infatti Gesù gli insegnò il mistero del regno di Dio. Da lì si alzò per partire, si volse indietro verso l'altra sponda del Giordano " 
Dopo queste segue "E Giacomo e Giovanni gli andarono presso" e tutta la pericope. Ma nudo con nudo e tutto il resto riguardo a quel che hai scritto non si trova. 
Dopo:"E andò a Gerico" aggiunge soltanto 
"E lì v'erano la sorella del giovane che Gesù amava, la madre di lui e Salome. E Gesù non le ricevette"
 Tutto il resto che hai scritto sembra ed è menzogna. Dunque, la vera spiegazione ed in base alla vera filosofia..."


Qui il testo si interrompe bruscamente a metà pagina.



*Theissen-Merz; Il Gesù storico. Un manuale, Queriniana, Brescia 2003, pagg. 67-69


Per ulteriori approfondimenti:
John P. Meier, Un ebreo marginale, Queriniana, Brescia, 2001, 122-125
Bart D. Ehrman, I cristianesimi perduti, Carocci, 2005
http://www.earlychristianwritings.com/secretmark.html
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/( i due link sulla destra)

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